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    Il fluorocarbon è un filo per la pesca sportiva ideato inizialmente per la produzione di reti da pesca. Creato per la prima volta in Giappone, è passato velocemente da essere semplicemente un filo per le reti da pesca, a filo per le canne da pesca. Da Giappone è arrivato rapidamente nelle Americhe e infine ha raggiunto, in poco tempo, anche il vecchio continente. Particolarmente apprezzato per le proprie capacità di rifrazione, molto simili a quelle dell’acqua, è stato considerato, per lungo tempo, un filo miracoloso. Ha da subito attirato l’attenzione di professionisti ed appassionati e ha fatto parlare veramente tanto di sé.

    Oggi questo prodotto è conosciuto molto bene. Le sue caratteristiche sono apprezzate per moltissime tecniche di pesca innovative e i risultati ottenibili, grazie al suo impiego, sono davvero notevoli.

    Fluorocarbon: caratteristiche distintive

    Il mondo dei fili per lenze è veramente vastissimo. Pertanto non esiste una risposta univoca, all’eterna domanda, di quale possa essere la migliora lenza possibile. Questo è dovuto soprattutto al fatto che il filo da usare, dipende sempre dall’obiettivo da raggiungere.

    In altre parole, nella pesca, di qualunque genere e tipologia, non esiste mai una situazione uguale ad un’altra. Pertanto una lenza, piuttosto che un’altra, deve essere scelta in base allo scopo da perseguire. Ad esempio la lenza con la quale si carica il mulinello, non è la stessa con la quale si costruisce un finale, tanto meno quella con cui si prepara un terminale da traina. Quindi non è possibile stabilire, in via assoluta, quale filo per lenza, sia il migliore.

    Fatto sta che il fluorocarbon presenta alcune caratteristiche distintive, che lo rendono assolutamente impareggiabile. Tra queste presenta un’ottima resistenza all’abrasione e un’invisibilità praticamente perfetta. È difatti risaputo che l’indice di rifrazione del fluorocarbon è quasi pari a quello dell’acqua stessa. 

    Indice di rifrazione e sensibilità ai raggi UV

    L’indice di rifrazione del fluorocarbon è molto vicino a quello dell’acqua, 1,37 contro 1,33. Si tratta quindi di una tipologia di filo per lenza molto meno visibile in acqua, rispetto, ad esempio, al nylon, il cui indice va da 1,53 a 1,62.

    Quando si parla di invisibilità però si fa riferimento alla vista umana e non a quella animale e nello specifico a quella dei pesci. Questo significa che “essere invisibile” all’occhio umano, non vuol dire esserlo alla vista dei pesci. Purtroppo sulle capacità visive dei pesci, non si hanno ancora molte conoscenze, ma sicuramente il fluorocarbon è un materiale che inganna molto bene anche gli abitanti delle acque.

    Altra importante caratteristica è la sensibilità ai raggi UV. Il fluorocarbon non è sensibile ai raggi ultravioletti. Ne consegue una durata notevolmente superiore rispetto al più comune filo in nylon. In generale i raggi UV hanno la possibilità di ridurre di circa il 25% la resistenza del nylon. Con il fluorocarbon questo invecchiamento e questa perdita di resistenza ed efficacia, non c’è.

    Impermeabilità e peso

    Il fluorocarbon vanta un elevatissimo grado di impermeabilità. Questo particolare filo da pesca non assorbe l’acqua e per questo il suo peso e la sua resistenza rimangono invariati. Ha un peso specifico superiore a quello del nylon e di conseguenza ha anche un’affondabilità superiore. Quest’ultima caratteristica torna piuttosto utile nel caso di alcune tecniche di pesca particolari, come ad esempio la pesca all’inglese, mentre non è adatta per altre, come il surfcasting, che prevede l’utilizzo in bobina e ha quindi bisogno di grande elasticità.

    Elasticità

    Il fluorocarbon non è molto elastico. Per questo motivo non è adatto al lancio o comodo nella lotta con grandi prede. La sua rigidità torna utile invece quando è necessario realizzare un finale proprio nella pesca surfcasting. In mare, onde e correnti tendono a far aggrovigliare i fili di nylon sul finale, mentre con il fluorocarbon questo non avviene e il filo rimane sempre districato e rigido in corrente. Una caratteristica da sfruttare anche in altre tecniche di pesca dove la corrente è un elemento predominante.

    Durezza

    La durezza e la resistenza all’abrasione vanno di pari passo. In particolare la resistenza agli strappi e alle lacerazioni è apprezzabile nei combattimenti per portare in secca molti pesci combattivi. Alcuni, come i pesci serra, forse sarebbero in grado di tranciare il filo in fluorocarbon, ma dovrebbero faticare molto per farlo e questo giocherebbe a vantaggio del pescatore. Senza contare che, quando il pesce cerca di nascondersi tra le rocce, la lenza è soggetta a tagli e strappi per sfregamento. Il fluorocarbon vanifica questo effetto grazie all’innata durezza e resistenza.

    Resistenza al nodo

    La resistenza al nodo del fluorocarbon, fino a qualche tempo fa, era considerata un difetto. Molto diversa da quella del nylon, era una caratteristica standard. Oggi invece in commercio si trovano diversi fili con differenti carichi di rottura e tenuta al nodo. Di solito il filo deve essere scelto in base alla tipologia di pesca praticata e alla preda insidiata.

    Fluoro-coated e Fluorine

    Il mercato della pesca è in continua evoluzione e oggi in vendita è possibile trovare degli ibridi tra fili in nylon e fluorocarbon. Questi fili si chiamano fluoro-coated e fluorine. Altro non sono che fili in nylon ricoperti da uno strato di fluorocarbon. Questo mix non risulta né troppo morbido, né troppo rigido, ha un’ottima resistenza all’abrasione e tenuta al nodo. 

    L’indice di rifrazione è abbastanza buono e corrisponde a 1,42 ed è impiegato soprattutto nella beach ledgering e nella bolognese, nella pesca con il galleggiante e con esche in svolazzo.

    I fili in fluorine invece sono degli ibridi composti dal 50% in nylon e 50% in fluorocarbon, oppure sono fili in nylon rivestiti di fluorocarbon. Il grado di rifrazione è di 1,41, ha un’elasticità intermedia e un’alta tenuta al nodo, paragonabile a quella di un nylon consolidato. Si tratta quindi di un filo affidabile che non si spezza in trazione.

    In generale il filo in fluocarbon si adatta a moltissimi stili e tecniche di pesca. Non ne esiste uno migliore o uno peggiore, tutto dipende dalla tecnica applicata, dal pesce insidiato, dalle condizioni climatiche ed ambientali e, soprattutto, dalle preferenze del pescatore. La cosa migliore da fare sarebbe quella di comprare diversi fluorocarbon e testarli a seconda delle occasioni, per trovare, infine, quello più adatto alle proprie esigenze di pesca.

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