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Sabiki: la montatura giapponese e tecnica di pesca

Il Sabiki è un’invenzione che arriva direttamente dal paese del Sol Levante. Un’idea geniale e di successo, utile soprattutto per insidiare pesci di piccole dimensioni e per reperire facilmente delle esche. Altro grande vantaggio del Sabiki è la capacità di riuscire ad andare ad infastidire ed a...

Sabiki: la montatura giapponese e tecnica di pesca

Il Sabiki è un’invenzione che arriva direttamente dal paese del Sol Levante. Un’idea geniale e di successo, utile soprattutto per insidiare pesci di piccole dimensioni e per reperire facilmente delle esche. Altro grande vantaggio del Sabiki è la capacità di riuscire ad andare ad infastidire ed attentare le prede da pochi metri di profondità, fino a 100 ed oltre mt. L’importante è la tecnica, che deve essere applicata scrupolosamente, per riuscire al meglio.

La tecnica è stata importata dal Giappone e sfruttata inizialmente per la pesca a mezz’acqua. Oggi invece si è largamente diffusa ed è applicata per pesca a mezz’acqua galla e a fondo.

Sabiki: come sono fatti

I Sabiki, qualche volta chiamati anche mitragliette, sono costituiti da una serie si braccioli con relativi ami montati su una trave, con un piombo finale. In altre parole sono montature con diversi braccioli e ami innescati con piumette delle skirt o gonnellini. Per essere conformi all’attuale normativa vigente, non devono avere più di sei ami, numero massimo consentito ad oggi.

Per aumentare il proprio potere attrattivo, i Sabiki, oltre alla piumetta legata con filo colorato, utilizzano gommini fosforescenti e/o colorati. Un’estremità del Sabiki è legata alla lenza madre, mentre l’altra al piombo. Il piombo è una zavorra che fa scendere l’esca artificiale sotto il pelo dell’acqua. Peso e forme del piombo consentono al Sabiki di scendere più o meno in profondità.

Criterio di funzionamento

Come ogni altra esca artificiale (esche rigide, esche siliconate, esche metalliche, ecc…) lo scopo dei Sabiki è quello di attrarre l’attenzione dei pesci. Le piccole esche sono, solitamente, gli ami stessi opportunatamente dressati a fungere da richiamo. Questi sono fatti oscillare freneticamente , imprimendo corte jerkate (colpetto secco del cimino che serve a dare movimento) alla lenza.

Questo movimento emula il nuoto convulso di piccoli pesci, che sono così assaliti dai pesci predatori.

Questa tecnica è utilizzata per pescare, ad esempio, sugarelli, lecce, aguglie, sgombri, tonnetti, alletterati, palamite e lampughe. La montatura Sabiki è ideale per tecniche di pesca come quella a bolentino, vertical jigging, traina costiera e spinning da riva.

Qualità dei materiali e tecnica

Pescare con i Sabiki è molto efficace, ma per funzionare alla perfezione sono necessari materiali di qualità e una costruzione impeccabile. Inoltre è necessario saper individuare il modello di Sabiki giusto per ciascuna diversa situazione da affrontare.

L’obiettivo è infatti quello di riuscire ad imitare al meglio le prede che i pesci da pescare, cercano di mangiare. Per questo motivo diventa molto comodo avere a disposizione un certo diverso numero di Sabiki, idonei ai pesci da predare e alle personali abitudini di pesca.

I Sabiki sono efficienti anche a profondità elevate. Quello che conta sono la costruzione e la qualità dei materiali. Calamenti devono essere ben realizzati, fili ed ami di qualità e posizionati all’altezza giusta, il dressaggio complessivo del complesso pescante deve essere equilibrato, calcolando anche perline colorate, elementi glitterati e perline fluo che brillano al buio e costituiscono l’anima del Sabiki stesso. Meglio quindi evitare prodotti troppo economici che, all’inizio potrebbero sembrare vantaggiosi, ma alla fine hanno ami che si arrugginiscono velocemente e fili che si ingarbugliano più di quanto non capiti già abitualmente.

L’attrezzatura adeguata per la pesca con Sabiki, dipende molto dalla tecnica di pesca impiegata. Le dimensioni devono essere poi proporzionate a quelle delle prede da insidiare. La pesca con Sabiki è ottima a qualunque ora del giorno e della notte. Si pratica meglio all’alba e al tramonto, la dove, di giorno, è consigliato l’uso di colori vivi e accesi, mentre la sera e la notte sono preferibili i Sabiki dotati di palline fosforescenti.

Sabiki: tecnica di pesca

Indipendentemente dalla tecnica di pesca che si utilizza, il Sabiki deve ricreare un movimento il più verticale possibile per essere efficiente. Sul mercato esistono diversi materiali, colori e dimensioni perfette per qualunque tecnica si voglia utilizzare.

Quindi la situazione ideale di pesca è quella verticale. Il Sabiki deve essere calato verticalmente sulle marcature, variando il ritmo delle jerkate e sondando le fasce d’acqua intorno alle zone più calde. Importante il ruolo della piombatura. Peso e dimensioni corrette aiutano la lenza e le esche ad arrivare velocemente sul fondo e permette di lavorare bene con il filo. La canna deve essere proporzionata alla profondità e, quindi, al piombo e viceversa. Solo in questo modo il sistema riuscirà ad oscillare perfettamente e le piccole esche vibreranno come devono.

É possibile che ai Sabiki abbocchino pesci non previsti. Per questo motivo è importante fare attenzione alla costruzione e alla qualità dei materiali.

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